I Cappellani del Re
PRESENZA DEL SACRO IN CASTELLO LUOGO: Racconigi, Castello Reale CURA: Mirella Macera con Lucia Calzone e Progetto Cantoregi REGIA: Vincenzo Gamna ELAB. SONORE: Gilberto Richiero Libretto “… il cappellano solleva il velo della patena in modo che S.A.R. possa indicare la particola che desidera sia consacrata”. da Il servizio religioso al castello di Racconigi Nelle residenze di campagna, quindi anche nel castello di Racconigi, il primo cappellano esercitava la giurisdizione soltanto quando i reali vi soggiornavano. Durante gli altri periodi, le persone che dimoravano stabilmente nei palazzi fuori Torino dipendevano dal parroco del luogo. Il prelato di corte esercitava la sua giurisdizione ovunque risiedesse il re con la sua regia curia. Egli provvedeva alla cura delle anime del palazzo, dispensava la parola di Dio, celebrava le funzioni, amministrava i sacramenti. In occasione delle villeggiature dei reali, il giorno prima o il giorno stesso dell’arrivo del sovrano, giungevano da Torino un numero diverso di cappellani e due elemosinieri. In occasioni speciali, come ad esempio un funerale o la nascita di un principe al castello e il seguente battesimo, arrivavano a Racconigi altre cariche religiose importanti. quali l’arcivescovo di Torino o il vescovo di Fossano, che solitamente presenziavano alle cerimonie. A Racconigi, inoltre, per la festività del Corpus Domini, si soleva costruire una cappella provvisoria nel cortile del castello, per ricevere solennemente la processione proveniente dalla chiesa parrocchiale di San Giovanni. Cappellani del re intende svelare la presenza del sacro in castello, così come scandiva la vita di corte, con funzioni riti e preghiere: dagli arredi liturgici ai piviali, dai reliquiari alla ricostruzione della cappella provvisoria del Corpus Domini. per la prima volta sono mostrati oggetti custoditi negli armadi della sacrestia, dipinti inediti, espressioni di altre devozioni, di altri periodi, selezionati e assemblati con cura e competenza dall’aspirazione collezionistica del principe di Piemonte.