UN PASSO VERSO L’INTEGRAZIONE PRIMA: Nichelino, Castello Occelli, 15 luglio 1994 REGIA: Vincenzo Gamna INTERPRETI: Quindici ragazzi coinvolti nel Progetto Area Handicap Ussl 33, nell’ambito dell’iniziativa “Teatro e altro” Libretto “Tutti gli uomini hanno un loro nodo alla scarpa, una loro cosa che non sanno fare; una loro incapacità che li lega agli altri uomini. La società si regge ormai su questa asimmetria degli uomini:è un incastro di pieni e di vuoti.” Italo Calvino I quadro: Dentro II Quadro: Angeli custodi III quadro: Nihili locus “…L’inizio della storia appare allora come il compimento di un’evoluzione: da nulla in tutto.” IV quadro: Boom e Babele “Com’è bella la città!” V quadro: Le nostre mani “La creazione di un mondo ideale, frutto dell’incastro di pien e di vuoti, è nelle nostre, è nelle Vostre mani.” VI quadro: Fuori “… sfidare talvolta l’impossibile per trovare la strada di una possibile integrazione.” VII quadro: Insieme “I giorni futuri stanno avanti a noi come una fila di candele accese.” VIII quadro: In viaggio “Un’occasione per incontrare…” IX quadro : La prima cena “Non cesseremo mai di esplorare e la fine delle nostre esperienze sarà arrivare al punto di partenza e per la prima volta conoscere quel luogo.” Articolo tratto da “La Stampa” Teatro speciale per i 300 anni di Nichelino In festa sulla scena ragazzi da amare La strada della comunicazione, della vita, attraverso la storia di un paese. Il palcoscenico per rappresentare una via d’uscita all’handicap. Le nostre mani: questo il titolo dello spettacolo in pro gramma nell’ambito di “Nichelino estate”, rassegna organizzata dal comune e dalla Cooperativa Io in occasione del tricentenario della città. Insolito, rispetto agli altri spettacoli in cartellone, l’appuntamento odierno sottotitolato “un passo verso l’integrazione raccontando la storia di Nichelino” realizzato coi fondi del progetto “Teatro e altro” della Provincia di Torino, dalla Ussl 33 e dalla compagnia teatrale Progetto Cantoregi, per la regia di Vincenzo Gamna. In scena 13 ragazzi portatori di handicap. “Sono giovani di età compresa tra i 15 e i 28 anni, con problemi psicofisici di vario tipo che hanno realizzato questo spettacolo, in cui la narrazione è prevalentemente “visiva”, con un minimo di supporto orale”, spiegano all’Ussl 33. Sul palco oltre al gruppo di attori, due educatori, mentre scenografie, costumi e materiali di scena sono stati realizzati dagli stessi operatori del Servizio Socio Assistenziale. Lo spettacolo, centrato su una storia-non storia, che procede su suggestioni, declina le tematiche dell’handicap prendendo come spunto un gioco verbale. ” Partendo dalla tesi di Nichelino come “Nihili locus”, abbiamo esteso il concetto alla città, come “posto dove no esiste nulla” e all’handicap, come “persona che non ha posto”” precisano i responsabili. “L’intento è proprio quello di mostrare che può esserci un posto adatto anche a chi ha delle limitazioni psicofisiche, oltre a sottolineare che chiunque può, avendo opportuni atteggiamenti, aiutare persone handicappate a vivere una vita normale, lavorare, sognare e comunicare come tutti”. Silvia Francia